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FRAME
Estetizzare la vita quotidiana:
un progetto individuale che diventa elemento aggregante, un vero
collante sociale.
Gianni
Cresci
LE SOTTOCULTURE
Dedicato alle sottoculture, agli stili di vita, alle aggregazioni e alle
manifestazioni della cultura popolare, Frame si è presentato come
un inedito rotocalco televisivo di "estetica della vita quotidiana".
Per la prima volta i gruppi delle sottoculture "storiche" come
mods, punk, skinheads, dark hanno preso la parola senza filtri, senza
voci 'fuori campo', senza commenti aggiunti.
LE AGGREGAZIONI
Un viaggio televisivo nel mondo dei piccoli gruppi sociali, veri micro-universi
indipendenti che rivendicano una propria visione del mondo, uno stile
originale, un modo di comunicare. I membri delle tante aggregazioni -
dai surfisti ai fumettari, dai metallari ai culturisti - hanno raccontato
su Frame i loro progetti, la loro estetica, il loro modo di vivere e interpretare
la quotidianità.
IL FUMETTO
Frame è stata anche l'occasione per approfondire alcuni linguaggi
specifici come quello del fumetto. Con la "Fumetteria di Frame",
per la prima volta in tv, è stata aperta una finestra settimanale
su questo universo complesso e ricchissimo che ha fornito per decenni
immagini, figure e personaggi all'immaginario popolare. L'attenzione era
rivolta, finalmente, al fumetto d'avventura, supereroistico e disimpegnato
e non esclusivamente al cosiddetto "fumetto d'autore".
LE NOVITA'
La scelta dei temi non è stato l'unico elemento fortemente innovativo
introdotto da Frame, ma certamente non l'ultimo in rilevanza.
Argomenti come il piercing, il tatuaggio, l'estetica trash, il mondo delle
cubiste, il cinema pulp, il nuovo fenomeno del manga o delle carte Magic,
l'omosessualità maschile femminile nella cultura giapponese etc.
possono sembrare oggi, nel 2001, di interesse generale e sufficientemente
rodati addirittura per un rotocalco pomeridiano. Ma non era così
ai tempi dei primi due anni di Frame! Molte di queste tematiche facevano
la loro prima comparsa sul piccolo schermo e l'mpatto fu molto forte.
Comunque ciò che colpiva al primo sguardo era la cura grafica delle
immagini e la quantità di effetti elettronici ancora inediti per
la televisione italiana. Questa caratteristica era la naturale conseguenza
di una scelta produttiva molto coraggiosa per quei tempi (era il 1994):
il programma era interamente montato in digitale con sistemi non lineari.
Per essere più precisi, le puntate di Frame erano realizzate su
di un Mac e poi mandate in onda.
LA CORNICE
Frame ha introdotto un altro elemento di novità, il meno evidente,
forse, ma sicuramente il più importante: l'abolizione della "voce
fuori campo", quel dispositivo focalizzante che permette di "incorniciare"
i fatti, di introdurre il punto di vista "legittimo" e "oggettivo",
uno sguardo vocato alla neutralità ma che non è mai così
innocente.
In Frame, l'unico "frame" (cornice) legittimo, l'unico punto
di vista riconosciuto, è quello del soggetto che parla verso la
telecamera, attraverso lo schermo.
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